Articolo dell’IstitutoCome la meditazione agisce sulla biochimica del cervello

Come la meditazione agisce sulla biochimica del cervello

Volete vivere più a lungo, condurre una vita di qualità, ammalarsi di meno e avere tanta energia vitale? Allora dovreste sapere come la meditazione influenza la biochimica del cervello, molte cose vi saranno più chiare.

La meditazione e la serotonina

La meditazione aumenta i livelli di serotonina, l’ormone naturale della felicità. La serotonina agisce sulla maggioranza delle cellule del cervello (sono circa 86 miliardi). Noto alla scienza come il neuromediatore del buon umore, la serotonina ha un ruolo chiave nella trasmissione degli impulsi da una parte del cervello all’altra. La serotonina influenza tantissimo l’umore, conferisce lo stato delle felicità e della contentezza. L’aumento della serotonina è molto importante nella cura della depressione e degli stati depressivi che sono caratterizzati dal basso livello di questo ormone nella corteccia cerebrale.

Secondo il neurofisiologo dell’università di Princeton Burry Jacobs, la depressione inizia quando lo stress abbassa la neurogenesi (la produzione dei neuroni).

Gli studi condotti all’Università di Montreal, le regolari meditazioni aumentano il livello di serotonina nel nostro cervello. E’ stato dimostrato che nel corso della meditazione le cellule si nutrono meglio, ricevendo delle sostanze chimiche occorrenti per la produzione di serotonina. Le pratiche meditative stimolano la sua naturale produzione.
Visto che nel corso delle meditazioni si creano delle condizioni per avere un ambiente chimico benefico per la formazione delle nuove cellule cerebrali, questo ci rende anche più felici e sani.

La meditazione e il cortisolo

Il cortisolo è l’ormone il cui aumento accompagna l’invecchiamento umano: minore è il suo livello e meno invecchiamo. La produzione del cortisolo cresce quando noi proviamo lo stress o l’angoscia. Alti livelli del cortisolo per un lungo periodo distruggono i neuroni, bloccano la produzione di altri ormoni e portano alla depressione, all’ansia, all’aumento della pressione sanguigna e all’insonnia; l’alto livello del cortisolo nel nostro organismo è un sinonimo di cattive notizie. Ma gli scienziati hanno scoperto che le pratiche meditative abbassano efficacemente il livello del cortisolo bel sangue: nel corso di due settimane il suo livello nel sangue dei meditatori si è abbassato quasi del 50%. Questo significa che la meditazione è estremamente efficace nella normalizzazione del livello di questo ormone nel nostro organismo.

La meditazione e l’ormone DHEA (deidroepiandrosterone)

E’ noto come l’ormone della longevità e l’ormone dell’eliminazione dello stress. L’ormone DHEA è uno tra i più importanti, nel nostro organismo. Con l’età il suo livello si abbassa, aprendo la strada all’invecchiamento e alle malattie.

Per misurare l’età biologica dell’uomo, gli scienziati misurano il livello dello DHEA; è un marcatore medico molto più preciso di quanto non lo fosse l’età anagrafica. Per 12 anni i ricercatori avevano osservato 240 uomini (50-79 anni) e hanno scoperto che i livelli di questo ormone sono direttamente collegati alla mortalità: più sono bassi meno è la durata della vita.

Per fortuna, le regolari pratiche meditative vi possono aiutare anche in questo, assicurando un notevole aumento dei livelli dello DFEA. In media, una persona che medita regolarmente, vivrà 8-11 anni di più rispetto ad un suo coetaneo che non pratica la meditazione.

Dr. Vincent Giampepa, l’ex presidente della commissione americana che si occupa delle gerontologia e un noto ricercatore nel campo della longevità, ha scoperto che nei meditatori abituali il livello di deidroepiandrosterone è di 43,7% più alto rispetto alle persone comuni. Forse è proprio la meditazione rappresenta un reale mezzo per prolungare la vita? Molti ricercatori lo credono.

La meditazione e GABA (gamma-aminobutirato)

E’ noto come un ormone che aiuta a ritrovare la calma. Il gamma-aminobutirato (GABA) è uno dei principali neuromediatori del sistema nervoso centrale che stimola i processi dell’inibizione nella corteccia cerebrale.

Tutti coloro che consumano alcol, le droghe, il tabacco, la caffeina, hanno una caratteristica in comune: il basso livello del GABA. L’insufficienza di questo importante ormone può creare una moltitudine di problemi, incluse l’ansia, la nervosità, la caoticità dei pensieri e l’insonnia. Per fortuna, esiste un efficace rimedio. Nel 2010 i ricercatori dell’Università di Boston hanno provato che il livello di questo ormone sale del 26% dopo soli 60 min di meditazione. E’ molto più efficace degli esercizi fisici! La meditazione può aiutarvi a incrementare la produzione di questo ormone nel sangue.

La meditazione e le endorfine

Le endorfine sono responsabili della sensazione della felicità e della gioia, sono i neuromediatori che il corpo adopera come un antidolorifico interno. Una ricerca del 1995 (dr.Hart e altri), pubblicata nella “Rivista della psicologia” aveva evidenziato che il livello di questo ormone era più alto negli 11 sportivi professionisti che praticavano la corsa e nelle 12 persone che praticavano la meditazione. E nei meditatori, i suoi livelli erano più alti, rispetto agli sportivi,

Gli sportivi conoscono quel stato di beatitudine simile allo stato zen, che sopravviene durante le lunghe corse o l’intesa attività sportiva, quando si riesce a raggiungere un’altissima soglia, al limite delle possibilità. Per fortuna, è uno stato che può essere raggiunto anche con l’aiuto della meditazione. Coloro che praticano la meditazione possono arrivare allo stesso, forse ancora più profondo, stato della felicità e della beatitudine che conoscono gli sportivi professionisti.

La meditazione e la somatotropina

Da sempre l’uomo sta cercando l’irraggiungibile “elisir della giovinezza”. Adesso la maggioranza di noi non crede più in tale pozione, ma la somatotropina (ormone GH) se non è una fonte dell’eterna giovinezza, l’accompagna.

L’ormone GH stimola la nostra crescita e sostiene la vita dei nostri organi e tessuti. Dopo i 40 anni l’ipofisi, una ghiandola non più grande di un pisello, situata alla base del cranio, inizia gradualmente ad abbassare la quantità di questo ormone che lei stessa produce. La diminuzione della produzione della somatotropina conduce all’invecchiamento: i muscoli e le ossa si indeboliscono, aumenta lo strato del grasso, peggiora il funzionamento del sistema cardio-circolatorio, arrivano la stanchezza e l’insonnia. Le stelle dell’Hollywood spendono delle cifre per le iniezioni di questo ormone, ma in realtà la sua produzione può essere stimolata tramite la meditazione.

Le meditazioni delta sono più favorevoli per la produzione dell’ormone GH, il nostro cervello lo produce attivamente durante le meditazioni delta. Le onde delta del cervello sono quelle frequenze chiave dell’illuminazione che si attivano durante la meditazione o nel corso dello stadio più profondo del sonno. Coloro che meditano appaiono più giovani rispetto ai loro coetanei solo perché riescono ad alzare, in modo naturale, la produzione della somatotropina. Meditando tutti i giorni, riuscite a far arretrare l’invecchiamento.

La meditazione e la melatonina

Dai tempi immemorabili il nostro orologio biologico corrisponde ai cicli naturali della Terra, alle ore della luce e a quelle del buio. Negli ultimi decenni l’umanità, con l’aiuto della luce elettrica, ha saputo vincere una parte delle ore del buio, i ritmi naturali sono stati alterati e questo ha influenzato il nostro organismo che ha perso il suo equilibrio, anche grazie al nostro amore per gli schermi TV e dei computer. Tutto ciò ha provocato dei gravi squilibri biologici. L’abbondanza della luce artificiale è il nemico numero uno della melatonina, l’ormone del sonno. Le carenze di questo ormone dovute al nostro modo di vivere, hanno assunto il carattere di un’epidemia.

La chiave del buon umore e del buon sonno, la melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale. La sua concentrazione nel sangue raggiunge il picco nelle ore che precedono il sonno. Si sa che la melatonina previene il cancro, rafforza il sistema immunitario, ritarda l’invecchiamento e previene circa un centinaio di malattie. Ma grazie all’illuminazione artificiale, la sua produzione, nella maggioranza degli umani, si è abbassata.
Fortunatamente, la meditazione può aiutare anche in questo. I ricercatori dell’Università Ratgers hanno scoperto che i livelli della melatonina nei 98% delle persone che praticano la meditazione, sono superiori rispetto a coloro che non lo fanno. La pratica della meditazione, specialmente con l’aiuto dei programmi meditativi, vi permetterà di produrre più melatonina in tempo serale, e riposare meglio di notte. Il buon sonno è la base della salute, e le pratiche meditative vi aiuteranno.

Concludendo, si può dire con certezza che la pratica della meditazione può realmente prolungare la vostra vita di 8-11 anni. E’ possibile iniziare a praticare la meditazione a qualsiasi età, non ci sono dei limiti di età. Praticando una regolare meditazione potrete aiutare il vostro organismo a produrre tutti i principali ormoni e, di conseguenza, vivere una vita più sana.